Di questo moto psichedelico planetario non abbiamo altro ricordo che quello dei fiori, di qualche grido d’amore universale e un ritornello dei Beatles. Abbiamo dimenticato che si trattava di uno sconvolgente movimento mistico dove, nel tentativo di spalancare le porte della percezione, si alleavano gli psichedelici, una gioia eccessiva e il nome di Dio.
Una profonda immersione nella spiritualità della prima controcultura beat/hippie mette in luce la sua influenza sul presente. Un cut-up di scritti di Gianni De Martino dagli anni sessanta a oggi svela uno stato d’animo simile a una febbre i cui i germi provengono da lontano: dal Dioniso di Nietzsche che prometteva di trasformare la vita in un’ebbra vacanza, da Rimbaud che sognava il Natale sulla terra, forse dal giovane Siddharta o da chissà quale altro demone di passaggio. Lo sguardo acuto, poetico e implacabile dell’autore ci accompagna in una narrazione senza tempo tra una serie di problematiche sociali, antropologiche e politiche, ancora “non riconciliate”, lasciando emergere un’originale chiave di lettura del contemporaneo e una visione estatica del mondo simile a quella dei “nuovi dionisiaci” delle culture giovanili attuali.
Con interviste a Michael Crichton, Dalai Lama, William Gibson, Albert Hofmann, Georges Lapassade, Michel Maffesoli, Fernanda Pivano.
A cura di Tobia D’Onofrio