La persecuzione del nemico di turno è un fatto politico totale: assicura consensi e business, è il crime deal del XXI secolo.
A trent’anni dall’inizio della rivoluzione liberista riemergono pratiche e discorsi analoghi a quelli adottati nei secoli scorsi nei confronti dei popoli colonizzati e dei lavoratori che osavano cercare di emanciparsi. Come negli Stati Uniti, anche nei paesi europei il crime deal è ormai una realtà le cui ricadute sociali sembrano ancora sconosciute.
I testi qui raccolti, realizzati dai ricercatori europei del progetto Crimprev, studiano il processo di criminalizzazione su migranti, zingari e marginali autoctoni, la “tolleranza zero” e l’esasperazione delle paure e delle insicurezze. Attraverso un’analisi critica dei dati statistici, tutto ciò è interpretato come un’efficace risorsa politica ed economica del potere neoconservatore.
Contributi di Marcelo F. Aebi, Hans-Joerg Albrecht, Edoardo Bazzaco, Mary Bosworth, José Ángel Brandariz García, Alessandro De Giorgi, Nathalie Delgrande, Cristina Fernández Bessa, Mhairi Guild, Bernard E. Harcourt, Yasha Maccanico, Marcello Maneri, Laurent Mucchielli, Sophie Nevanen, Salvatore Palidda, Gabriella Petti, Nando Sigona, Jérôme Valluy, Fulvio Vassallo Paleologo, Tommaso Vitale. Progetto Crimprev: Assessing Deviance, Crime and Prevention in Europe
Foto di copertina Eugenio Viceconte