Il Grande Est è il tipico scenario cupo della periferia dominata da ex fabbriche e dalle gigantesche case popolari tutte uguali. Non ci sono vie d’uscita, il flow del grime riflette questa frustrazione. Quando l’ho sentito per la prima volta mi è subito sembrato una sorta di musica magica.
Charlie Dark – poeta e musicista
Cosa sappiamo delle nuove tendenze musicali e culturali della Londra anni zero? Una generazione bastarda si sta conquistando spazi sempre più ampi, ma ancora in pochi se ne sono accorti.
Londra zero zero è un documento ricco di materiale introvabile scritto da un giovanissimo talento che si è calato in prima persona nei quartieri di East London, in uno dei laboratori urbani più innovativi al mondo grazie al melting pot etnico, alla frenetica attività artistica e alla sua memoria operaia e cockney. Qui vivono molti musicisti che hanno dato vita a due aggressive scene emergenti. Il grime, che con il suo stile sporco tra rap, ragga, jungle e Uk garage colpisce duro i nervi dei bassifondi cittadini. Il dubstep, che è riuscito a spodestare la drum’n’bass diventando il genere più ballato nei club d’avanguardia.
Decine di testimonianze orali strappate in presa diretta in un libro a metà strada tra giornalismo musicale, narrazioni ribelli e ricerca storica, tessuto attorno ai racconti dell’avventuroso soggiorno londinese dell’autore.
Tra gli intervistati: Simon Reynolds (autore di Post-punk), Dr. Das (ex Asian Dub Foundation), Akala (MC hip hop e grime).
Foto di copertina Alberto Dubito