Corsari, sovversivi, cattivi maestri e allievi discoli. Voci sotterranee dal porto più rumoroso del Mediterraneo.
Livorno è stata raccontata spesso in parole e in immagini, forse perché, come diceva il poeta labronico Piero Ciampi, “Livorno è un’isola, il luogo più difficile” e le storie complesse sono sempre le più interessanti.
Città giovane ed ex porto franco, da sempre è animata da un popolo nato dalla fusione di gente di ogni razza, unica città europea senza ghetto, ecco perché già dalle origini Livorno non è mai stata un posto banale. È anche il luogo di nascita del Pci e la sponda per varie mitologie ribelli, nella politica, nell’arte e nello sport.
C’è però una storia quasi sconosciuta, quella degli spazi e delle persone non allineate che hanno movimentato la città negli ultimi trent’anni.
Il libro elabora molti racconti orali e le voci di decine di cittadini che rappresentano esperienze eterodosse rispetto all’ufficialità manipolata da Pci, Pds, Ds, Pd e dintorni, ovvero chi ha governato il comune dal dopoguerra fino al 2014, anno in cui il Movimento 5 Stelle ha sfruttato l’onda della ignominia diffusa per detronizzarli.
A precedere la narrazione orale, un viaggio sentimentale dell’autore dentro il suo rapporto doloroso e difficile con la livornesità (Ciampi docet, appunto).
Illustrazione di copertina di Sara Pavan