Un’inchiesta dall’interno a servizio di tutti coloro che – armati solo di coraggio e dignità – hanno smesso di sputare sangue dentro i magazzini della logistica, cominciando a organizzarsi nella lotta.
Lavorano più di dodici ore a notte e nonostante turni massacranti arrivano a guadagnare appena 700 euro al mese. Caricano e scaricano muovendo le merci che riempiono il tuo frigorifero, decorano la tua casa, si assemblano nella tua automobile. Le punizioni inflitte dal caposquadra, le mille voci false sulla busta paga, la malattia mai retribuita, il permesso di soggiorno e la vita appesa a quel contratto e a quella forza muscolare che anno dopo anno si spegne lenta dentro ai camion dei boss della logistica. Nessuno sembra accorgersi delle nuove schiavitù che stanno alla base della società dei consumi.
Ma verso la fine del 2012 si propaga velocissima la notizia che i facchini di Piacenza della Tnt e dell’Ikea si sono ribellati. Poche settimane dopo un gruppo di sindacalisti organizzati nel S.I. Cobas è già con il megafono in mano tra le strade del gigantesco interporto di Bologna. È il 10 marzo 2013 e la sala riunioni del centro sociale occupato Laboratorio Crash è gremita da centinaia di persone. “Il 22 marzo sarà sciopero generale della logistica!”, e lo slogan rimbomba tra le mura: “Sciopero! Sciopero!”, la battaglia dei facchini è appena iniziata...
Scarichiamo i padroni raccoglie le testimonianze di Hicham, Karim, Simone, Usman e molti altri protagonisti di questa lotta: l’obiettivo è puntato sulle cause e le scintille che hanno motivato le loro pratiche radicali per fronteggiare un sistema così ipocrita da autodefinirsi ancora oggi cooperativo.
Illustrazione di copertina Enzo Benedetto