Per me scrivere poesie è un atto politico. Un modo di articolare la rabbia e il dolore della mia generazione, cresciuta come gioventù nera in un ambiente razziale ostile.
Linton Kwesi Johnson
Ci sono personaggi che diventano simboli del proprio tempo e come tali sono vivisezionati e pubblicati in ogni dove con decine di volumi, documentari e film, altri invece vengono misteriosamente dimenticati. Uno di loro si chiama Linton Kwesi Johnson.
Inglan is a bitch, il titolo della sua canzone più famosa, è uno dei primi libri biografici che esce in Italia sull’inventore della dub poetry e sulla sua carriera che rimane sempre sul confine tra poesia, impegno politico e musica.
Linton nasce in Giamaica nel 1952, a 11 anni si trasferisce nel quartiere londinese di Brixton ed è sottoposto alla brutale repressione e discrimi-nazione che colpisce tutti gli immigrati caraibici. Negli anni del liceo si unisce al movimento delle Pantere Nere, avvicinandosi alla poesia e alla musica. Dopo aver conseguito la laurea in Sociologia, prosegue la sua militanza artistica grazie alla collaborazione con “Race Today”, un’autorevole rivista della comunità nera in Gran Bretagna di cui poi diventerà direttore.
Da allora comincia a pubblicare dischi che diventano in breve opere d’arte riconosciute in tutto il mondo, album come Forces of Victo-ry e Bass Culture sono come dei gioielli preziosi sulla timeline del nostro presente.
Nel 2012 vince il Golden PEN Award, il premio più rinomato della letteratura inglese, e nel 2020 il PEN Pinter Prize.
Prefazione di Marco Aime