Vita bieca sotto questo cielo vuoto che ci fissa in cerca di un senso, scompenso quando licenzio uranio dal calamaio prima che Google ti privatizzi l’immaginario. Voltus – vincitore Premio Dubito 2015
Quale ruolo ha la poesia nell’epoca digitale? Quali sono le sue interazioni con la musica rap?
L’apertura di questo nuovo volume che raccoglie i materiali della terza edizione del Premio Dubito, è affidata ad Alessandro Portelli, storico e critico musicale, un invito a studiare le radici del rap, uno straordinario saggio sull’importanza della cultura orale, paragonabile a quella scritta, ma sicuramente più incisiva nei ghetti urbani del presente. L’intervista di Lello Voce al compositore Andrea Liberovici è incentrata sulla figura di Edoardo Sanguineti, il fondatore del Gruppo 63, ed è la storia di una collaborazione tra un musicista e un poeta, sfociata nella pubblicazione del libro e del reading Rap. Manlio Benigni, giornalista musicale e maestro nel giocare con le parole, ci spiega dove si annida la poesia nella musica rock, da Bob Dylan a Nick Cave, da David Bowie agli Hüsker Dü. A seguire gli interventi di Gabriele Stera, già vincitore della prima edizione del Premio Dubito, e del collettivo Tempi DiVersi, promotore di molte iniziative poetiche nelle strade. Infine le traduzione dei testi di Murray Lachlan Young, “il poeta da un milione di sterline”, ospite della serata finale del Premio.
E il cielo cade conclude il suo percorso con i testi dei quattro vincitori dell’edizione 2015: Voltus (Saronno), Yoma (Milano), Sacra Zona (Cagliari), Kabo (Milano).
Il Premio Dubito è un concorso dedicato ai poeti con musica d’eta inferiore ai 35 anni (www.premiodubito.com).