La città è un grande libro aperto, da leggere ma anche da scrivere. Lo strumento migliore per incidere il tessuto urbano è indubbiamente lo skate. Corpo e tavola come penna e inchiostro.
Più stile di vita che sport, lo skate caratterizza l’identità di alcune comunità urbane, creando una precisa consapevolezza del ruolo del soggetto nello spazio in cui vive ogni giorno. Stupidi giocattoli di legno è un saggio che propone un dialogo con una molteplicità di opinioni e differenti punti di vista, offrendo così uno sguardo originale sul fenomeno. Architettura, urbanistica, semiotica, filosofia e scienze cognitive sono le discipline mobilitate per leggere i codici di una cultura giovanile che ha l’irrefrenabile desiderio di riscrivere e piegare costantemente lo spazio che ci circonda, sfuggendo nel contempo alle costrizioni dominanti.
Un percorso a cui si aggiungono le voci dei protagonisti: skater, progettisti, filmaker e produttori. Il primo tentativo in Italia di riflettere su questo fenomeno usando la cassetta degli attrezzi delle scienze umane, lasciando la parola a chi lo skateboarding lo vive giorno per giorno, nella mente, sul proprio corpo e negli spazi che lo circondano.
Le foto che accompagnano questo volume sono state realizzate appositamente da Andrea Pozzato e regalate all’autore dal collettivo Chef Family
Foto di copertina Andrea Pozzato