Finché c’è base c’è rap, finché c’è dj c’è scratch...
L’hip hop non conosce limiti, è cresciuto insieme all’invasione delle nuove tecnologie e in parallelo alle grandi migrazioni del presente, ha contaminato tutte le espressioni artistiche ed è praticato da moltissimi giovani: dalle minoranze etniche ai nativi di favela e banlieue. Se negli Stati Uniti, in Francia e Inghilterra si sono festeggiati i quarant’anni di attività, in Italia la storia dell’hip hop non solo è più recente, ma anche meno narrata. Diventato da qualche anno un fenomeno di massa, l’hip hop con la rima in italiano può invece vantare una lunga e avventurosa fase di sperimentazione e uno stile specifico che continua a proliferare.
Strade strappate è un libro a più voci sulle origini e sul presente della scena con molti protagonisti di diverse provenienze geografiche e artistiche. Un vero e proprio open mic su carta per provare a tratteggiare un percorso storico e rispondere ad alcune domande cruciali. Perché in Italia ci siamo svegliati così tardi? Come sono cambiati i luoghi, i palchi e la fruizione in questi ultimi anni? È possibile individuare i pescecani nostrani che sfruttano l’onda per spartirsi il bottino?
Insieme ai due autori prenderanno parola tra gli altri: Clementino, Militant A, Danno, Kaos One, Ensi, Paola Zukar, Marya Mc, Mezzosangue, Squarta, Esa, Dj Vigor, Bonnot, The Night Skinny, Alberto Scabbia, Vaitea, Luca Gricinella, u.net, Dj Jad, Dj Baro, Paura, Cesca, LeleProx, E-Green, Duka