Facendo irruzione nello spazio pubblico, abbiamo riportato a galla la memoria ancora viva di sindacaliste, operaie femministe della pampa salitrera, donne protettrici della terra, dell’acqua e dei semi, trans, artiste, intellettuali, partigiane, mapuche e proletarie...
Dall’America Latina agli Stati Uniti, passando per l’Europa, le mobilitazioni femministe e transfemministe hanno creato nuove forme di pratica politica. Una marea ribelle ha inondato le strade di migliaia di città, tessendo mappe di alleanza, solidarietà e convergenza.
In che modo il movimento femminista si unisce ad altre forme di lotta del presente? Come creare un fronte comune e trasversale contro la precarizzazione, l’espropriazione e lo sfruttamento su basi razziali, di classe e di genere?
Partendo da alcuni punti nevralgici delle mobilitazioni (Argentina, Messico, Stati Uniti, Uruguay, Italia, Brasile e Cile), le autrici ci accompagnano nell’esplorazione di una geografia di insubordinazione e dissenso che prende avvio dalle lotte delle compagne latinoamericane di Ni Una Menos fino a coinvolgere altri corpi e altri territori e a farsi pratica collettiva e intelligenza condivisa attraverso lo strumento dello sciopero.
Collana degenerante