Romanzo tratto dai racconti orali di Andrea Bellini, storia nella storia che si fa narrazione collettiva, squarcio su una memoria irrisolta e inquieta.
Nascosto in un’ambulanza da tre giorni, Giusva tiene l’indice sul grilletto di un fucile da cecchino. Molti sono i conti da saldare. L’uomo da uccidere è Andrea Bellini, biondo, capelli lunghi, un metro e novanta, trench e gli immancabili Ray-Ban. Da anni è a capo del più temuto servizio d’ordine del movimento a Milano, una banda di quartiere che ha scelto la strada della politicizzazione e della militanza, con l’idea di non essere “servi di nessuno” e le immagini del Mucchio selvaggio di Peckinpah nella testa...
La banda Bellini è forse il miglior romanzo sugli anni settanta in Italia, perché ci trasporta nel contesto e nella testa dei suoi personaggi con la stessa spavalderia, la stessa passione selvatica e tanto cinematografica che fu il sale di quell’epoca.
Qui in una nuova edizione rivista parola dopo parola, alla quale si sono aggiunti diversi episodi ancora sconosciuti che Andrea Bellini ha voluto finalmente svelare.
Postfazione di Toni Negri