La società del controllo vive dentro di noi, questo libro si interroga sui possibili percorsi di liberazione.
L’hacking del sé è un esercizio di cura per disinnescare le norme inscritte nei nostri corpi dal capitalismo del controllo. Per annullarne la forza, per creare attrito nei suoi automatismi, per riappropriarci dei nostri modi di sentire e sentirci. Amare il nostro corpo digitale ci permette di immaginare una relazione con le tecnologie basata sulla reciprocità e non su dipendenza e sfruttamento. Emanciparci dalle grandi corporation significa fare un passo di consapevolezza e di responsabilità tecnica, etica ed ecologica. L’hacking del sé è tanto individuale quanto sociale perché solo partendo dalla propria esperienza situata è possibile aprire il percorso a una coscientizzazione collettiva. Il libro testimonia il percorso compiuto dal gruppo di ricerca Ippolita negli ultimi cinque anni, un periodo di fitto confronto intersezionale con i movimenti femministi, queer, decoloniali, antispecisti, senza i quali non è possibile decostruire radicalmente le dinamiche di dominio delle tecnologie del controllo. Il volume raccoglie una selezione di scritti che indicano le principali tappe di questo itinerario. Il testo esce con Agenzia X con l’obiettivo di alimentare il dibattito sulle tecnologie del capitalismo della sorveglianza in ambiti – non solo – di movimento.