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Grateful Dead economy
La psichedelia finanziaria

Da ciascuno secondo le proprie potenzialità, a ciascuno secondo i propri sogni.

L’economia mondiale è drogata. Quando si attutiscono gli effetti dirompenti dei mutui subprime, si apre la crisi del debito pubblico con il peso nefasto delle politiche di austerity. Appena si affaccia una timida ripresa, ecco il crollo del prezzo del petrolio, la crisi bancaria e il rallentamento della Cina e dei paesi Brics che rimettono di nuovo tutto in discussione. L’instabilità è diventata endemica e le droghe assunte (il quantitative easing o il Jobs Act) non fanno più effetto. Forse perché non sono adeguatamente psichedeliche?
Un tempo la psichedelia era infatti sinonimo di creatività, sperimentazione, innovazione e sovversione. Ora regnano l’impotenza e la depressione sociale. Forse perché la finanza e la mercificazione economica si sono appropriate non solo del corpo ma anche dei cervelli, dei sensi e dell’eros, costringendoli a vivere una vita di elemosina e precarietà?
Questo volume di agile lettura, utilizza la metafora dei Grateful Dead, non solo per rendere omaggio a uno dei gruppi musicali che più ha inciso sulla cultura alternativa, ma per discutere criticamente l’evoluzione dello spirito libertario negli Usa, nato negli anni sessanta e riapparso nelle ultime due decadi nell’ideologia libertarian, fondata sulle libertà individuali, l’antistatalismo e il primato dello spirito del self-made man. Grateful dead economy analizza le tre parole chiave al centro del dibattito politico del nuovo millennio: il concetto di comune, lo spirito open source e il ruolo delle monete alternative.

pp. 192 • illustrato • 2016
ISBN
978-88-98922-24-6
Ordinabile tramite sito, in libreria il 1° dicembre 2016

Iniziative

Sabato 25 marzo 2017 @ Cox 18 • Milano
Venerdì 24 marzo 2017 @ Postaz • Feltre
Venerdì 17 marzo 2017 @ SOS Fornace • Rho
Giovedì 2 marzo 2017 @ Mediateca Gateway • Bologna

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