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Premio per il miglior scrittore toscano 2013 ad Alberto Prunetti!
la Repubblica, 30 novembre 2013 [show_hide title="Libri: Alberto Prunetti scrittore toscano 2013"]
di Gerardo Adinolfi
Alberto Prunetti è lo scrittore toscano 2013. L’autore di Amianto (edito da Agenzia X) ha vinto il premio organizzato nell’ambito della Festa della Toscana. Tra le motivazioni la maniera in cui è stato trattato il tema delle vittime dell’amianto e delle altre nocività industriali e la rappresentazione della vita in provincia. “È stato un anno di duro lavoro – ha commentato lo scrittore – con oltre sessanta presentazioni in tutta la Toscana”.
Nel libro di Prunetti, la storia e la vita di Renato si intersecano nell’Italia del boom economico con il rovescio della medaglia e il conto da pagare al progresso e al lavoro. Prunetti “venuto al mondo a Piombino, la città industriale del ferro – come si legge nelle motivazioni – e concepito a Casale Monferrato, la capitale del lutto e dell’amianto”, ci conduce, attraverso la storia del padre operaio, in uno spaccato di Italia e di Toscana che è quello delle bombe ecologiche industriali create in nome dello sviluppo.
Renato Prunetti, operaio tubista e saldatore, fiero della sua professione, per svolgere il suo lavoro doveva coprirsi d’amianto e non sapeva che quell’amianto lentamente lo avrebbe ucciso. Una riflessione sul senso del lavoro che tocca anche l’oggi e lo stesso autore (ancora precario). “Un libro – ha detto lo scrittore – che non avrei mai voluto scrivere perché è nato sulla pelle di mio padre”.
di Gerardo Adinolfi
Alberto Prunetti è lo scrittore toscano 2013. L’autore di Amianto (edito da Agenzia X) ha vinto il premio organizzato nell’ambito della Festa della Toscana. Tra le motivazioni la maniera in cui è stato trattato il tema delle vittime dell’amianto e delle altre nocività industriali e la rappresentazione della vita in provincia. “È stato un anno di duro lavoro – ha commentato lo scrittore – con oltre sessanta presentazioni in tutta la Toscana”.
Nel libro di Prunetti, la storia e la vita di Renato si intersecano nell’Italia del boom economico con il rovescio della medaglia e il conto da pagare al progresso e al lavoro. Prunetti “venuto al mondo a Piombino, la città industriale del ferro – come si legge nelle motivazioni – e concepito a Casale Monferrato, la capitale del lutto e dell’amianto”, ci conduce, attraverso la storia del padre operaio, in uno spaccato di Italia e di Toscana che è quello delle bombe ecologiche industriali create in nome dello sviluppo.
Renato Prunetti, operaio tubista e saldatore, fiero della sua professione, per svolgere il suo lavoro doveva coprirsi d’amianto e non sapeva che quell’amianto lentamente lo avrebbe ucciso. Una riflessione sul senso del lavoro che tocca anche l’oggi e lo stesso autore (ancora precario). “Un libro – ha detto lo scrittore – che non avrei mai voluto scrivere perché è nato sulla pelle di mio padre”.